Odette, di DRAW Studio è una consolle da fissare a parete, completamente costruita in massello di noce americano, caratterizzata da forme leggere e slanciate. Disponibile in diverse misure, si abbina al suo alter ego Odile, una serie di tavolini dalle dimensioni generose, riprendendone il linguaggio fluido e la logica costruttiva. In questi pezzi è il ritmo ad essere protagonista: come...
Odette, di DRAW Studio è una consolle da fissare a parete, completamente costruita in massello di noce americano, caratterizzata da forme leggere e slanciate. Disponibile in diverse misure, si abbina al suo alter ego Odile, una serie di tavolini dalle dimensioni generose, riprendendone il linguaggio fluido e la logica costruttiva. In questi pezzi è il ritmo ad essere protagonista: come in un balletto classico, pare che essi possano librarsi nell’aria sollevandosi in punta di piedi come fossero ballerine dalle movenze leggere e armoniose.
Ogni elemento di Odette è stato disegnato perseguendo quest’idea di leggerezza visiva, ma anche e soprattutto tecnica: le sezioni ellittiche del legno massello di noce ridotte al minimo, le gambe rastremate con delicate transizioni, i traversi affusolati e assottigliati.
Il piano può essere in vetro (trasparente, fumè o bronzato) oppure in marmo, alloggiato a filo del giro-legno. Per questa seconda versione è stato messo a punto uno specifico sistema di lavorazione che permette di ottenere una lastra da 8mm di spessore, anziché di 20 mm come in altri prodotti. Riducendo il peso dell'oggetto, è stato possibile incassare il piano perfettamente nella cornice lignea.
Il nodo cruciale risiede appunto nel concepire e poi mettere in produzione una forma leggera visivamente ma che assicuri al contempo una anatomia costruttiva strutturalmente robusta, stabile nell’uso e durevole nel tempo. In Odette, come affermano i designer di DRAW Studio "convivono due anime contrapposte: da un lato la contemporaneità della pulizia della forma, dall'altro la tradizione della memoria, il legno lavorato alla maniera italiana e le transizioni sinuose che ammiccano ai maestri del passato. Amiamo cimentarci in pezzi che contengano questa dialettica: l'ossessione del tempo, l'idea di poterlo fermare in un gesto, in una forma, in un oggetto. È come per una grande opera o una grande coreografia di ballo, che nel suo ripetersi negli anni assume una dimensione atemporale".